Randy Alcorn

DALLA PARTE DELLA VITA

Mi rendo conto che questo testo è completamente "fuori tema", in assoluta dissonanza con l'argomento trattato dal sito. Tuttavia, la questione aborto mi sta troppo a cuore per non parlarne e, in attesa di dedicarvi uno spazio separato (...ci vorrebbe un intero portale!), presento questo testo all'attenzione dei visitatori.

Quello in questione è, secondo il nostro modesto avviso, il miglior libro da leggere per comprendere fino in fondo tutte le verità inerenti la moderna pratica abortiva.

Il brano che segue è la recensione al testo scritta da Carlo Climati.

 

Vi siete mai divertiti a costruire un castello di carte? No? E allora provate un po' a farlo. Prendete un mazzo di carte da gioco, di quelle che si usano per il poker o per la briscola. Una sull'altra, a poco a poco, daranno vita al vostro castello. Alto, grande e colorato. Fa un grande effetto, a vederlo. Eppure, è soltanto un castello di carte. Basta foffiarci sopra per farlo crollare tutto, in un colpo solo e l'incantesimo finisce.

Ma che cosa centra tutto questo con l'aborto?

Provate un po' a pensare all'insieme di "buoni motivi" che vengono comunemente sbandierati per giustificare la pratica abortiva: "libertà di scelta"... "autodeterminazione della donna"... "lotta all'aborto clandestino" e "maternità responsabile"...

Riflettendoci bene vi accorgerete che l'insieme di questi "buoni motivi" ...non è altro che un enorme castello di carte. O, meglio, un castello di parole pronto a crollare se qualcuno ci soffia sopra. Il libro in questione ha proprio questo scopo: soffiare sul castello di carte dell'aborto legalizzato. In che modo? Rispondendo a semplici domande. Distruggendo, ad uno ad uno, tutti i luoghi comuni sull'argomento. Fiumi di parole sono stati spesi, negli ultimi anni, sull'aborto legalizzato. Ma il grande trucco di chi lo sostiene, si sa, è uno solo: affrontare il tema esclusivamente dal punto di vista della donna. Fateci caso, i sostenitori e le sostenitrici dell'aborto libero evitano accuratamente, in ogni loro discorso, di parlare del bambino che dovrà venire al mondo. Il bambino, per loro, non esiste. Esistono soltanto la libertà di scelta, l'autodeterminazione e tutti gli altri "buoni motivi" che ben conosciamo. Al massimo, qualcuno potrà parlare di "embrione" o di "feto", per definire il piccolo essere umano che sta crescendo nel pancione della mamma. Ma nessuno si azzarda a pronunciare la parola "bambino"...

Eppure, quando una donna è incinta, non dice mai di stare aspettando un "feto" od un "embrione". Dice che sta aspettando un bambino. Basterebbe soltanto questo a chiudere definitivamente ogni discorso. Ma alla gente piace chiacchierare. E, mentre noi chiacchieriamo, milioni di bambini vengono, legalmente, fatti a pezzi in ogni angolo della terra.

Il nostro è un mondo di gente ipocrita che si appella alla legalità per tacitare la propria coscienza: "il popolo ha deciso"... "la maggioranza ha votato"...

E all'improvviso la vita umana non esiste più...

Esiste solo la libertà di scelta omicida della donna. Ma dico, siamo pazzi? Si può davvero "scegliere" per un altro essere umano? Noi parliamo da vivi. Noi ce l'abbiamo fatta e non siamo più in pericolo. Ma come ci saremmo sentiti se a "scegliere" fosse stata nostra madre?

Nessuna legge potrà mai dare una giustificazione morale all'aborto. Lo si può infiocchettare, lo si può nascondere, lo si può mascherare, lo si può lodare... ma rimane sempre la soppressione di un uomo per definizione scevro da ogni menda. Per definizione innocente. E questo... al di la di ogni castello di carte...

...BUON SOFFIO!

 

Il testo può essere richiesto al Centro Culturale San Giorgio

pag. 137; € 7,00