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Depressione, una casalinga su due a rischio

Da un'inchiesta condotta dalla rivista Riza Psicosomatica emerge un dato allarmante: il "male oscuro" è femmina e colpisce soprattutto le donne che lavorano a casa.

ROMA - Rischio depressione per una casalinga su due. Il ritorno alla routine di tutti i giorni, mariti che pensano solo a se stessi e al loro lavoro, una società che tende a penalizzarle e ad escluderle sempre più. E scatta l'allarme: il 45% di esse correrebbe un reale rischio di depressione. Drammatiche le conseguenze: così, una casalinga su cinque (21%) ricorre agli psicofarmaci per tentare di stare meglio. Ma la situazione il più delle volte non fa altro che peggiorare. 

E' quanto emerge da uno studio della rivista Riza Psicosomatica, condotto su un campione di 984 italiani dai 18 ai 67 anni (49% uomini e 51% donne). Secondo gli ultimi dati, di depressione oggi soffrono 500 milioni di persone in tutto il mondo e secondo una stima dell'Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe diventare la malattia pù diffusa preceduta solo dalle patologie relative al
cuore. E l'Italia? Il "male oscuro", rivelano i dati dell'inchiesta di Riza, è femmina. Anzi casalinga. Tra i depressi in Italia, ben il 68% appartiene al gentil sesso, mentre solo il 32% sono maschi. E l'identikit è presto fatto: casalinga, coniugata, con un'età di circa quarantacinque anni,
senza distinzioni geografiche. Tra le donne colpite dal male oscuro, una su tre (33%) ha tra i 45 e i 55 anni. Il 29% ha più di 54 anni, mentre il 20% ha tra i 35 e i 44 anni. Si salvano le giovani: solo il 6% delle donne a rischio ha tra i 18 e i 24 anni. E la "professione" più in bilico è senza dubbio quella della casalinga.

Ma chi o che cosa la fa sentire maggiormente in crisi? Il dramma nasce essenzialmente all'interno della famiglia. Una casalinga su due (47%) si sente depressa perchè non gratificata nè capita dai suoi familiari; il 21% si lamenta del marito con cui non va d'accordo o dei figli che non la considerano per niente. Ci sono poi le cause che fanno precipitare la situazione: per una su tre (37%) il ritorno alla quotidianità dopo le ferie è il principale motivo di malessere. Le conseguenze di questa situazione? Tutte negative. Ben il 38% tenta di trovare un sollievo nel cibo: passa la giornata intera ad abbuffarsi ed ingrassa. Un'intervistata su quattro (23%) inizia a non apprezzarsi e si trascura: non si preoccupa del proprio aspetto fisico, si trucca poco e veste male. Il 14% è presa dall'autocommiserazione e non fa altro che compiangersi. E se il 12% reagisce con l'apatia e non si interessa nè si emoziona di nulla, il 9% è preso dalla stanchezza cronica e si rinchiude in casa, rifiutando qualsiasi contatto con l'esterno.  Un dato preoccupante è poi quello del 21% di casalinghe che ricorre regolarmente agli psicofarmaci. Ma, secondo gli esperti di Riza Psicosomatica, l'utilizzo di queste medicine puo' rivelarsi un errore: si corre il rischio "di cronicizzare il disagio e di creare dipendenza".

E allora, per superare la depressione occorre anzitutto sfogare la propria creatività: quasi una casalinga su due (43%) confessa che la situazione è migliorata iniziando a coinvolgersi in qualcosa di nuovo e fantasioso. Si tratti di corsi, di lavori part-time, di riscoprire interessi sopiti. La rivista pubblica pubblica infine una sorta di decalogo per combattere la depressione: tra gli antidoti, quello praticare un hobby, non seguire un'agenda rigida delle cose da fare, affrontare gli imprevisti nel rapporto di coppia, cambiare abitudini nel fare l'amore, osservare ogni giorno dei digiuni di un'ora per combattere la fame da depressione.

(2 SETTEMBRE 2002, ORE 14:20)

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