LA
TECNICA DEI MESSAGGI SUBLIMINALI
Partiamo
dall’etimologia del termine, che come sempre, aiuta molto nella
comprensione dell’oggetto trattato. Subliminale deriva da
“sub limen”, termine latino
che letteralmente vuol dire sotto la soglia. Nella accezione attualmente utilizzata indica uno
stimolo destinato ad imprimersi nella psiche del destinatario proprio al di
sotto della sua sensibilità percettiva. Tecnicamente si intende, per
tradizione, quel limite designato dalla più bassa intensità avvertita dal
soggetto il 50% delle volte in cui lo stimolo è somministrato. Di conseguenza
“percezione subliminale” è la percezione troppo debole perché sia
avvertita consciamente. Seguendo l’opinione di molti studiosi
il nostro cervello vede e sente
molto più dei relativi organi sensoriali, nel senso che la quantità di
stimoli che raggiungono la memoria è maggiore della somma dei singoli
particolari.
Da ciò deriva che i messaggi subliminali sono messaggi che sfuggono
all’esame della coscienza, annidandosi in quella parte della nostra
personalità che definiamo inconsapevole. Una classificazione
delle varie tipologie parte dal tipo di senso stimolato, vi sono in altre
parole due grosse categorie. Una prima, di tipo visuale, consta di immagino
che vengono flashare per poche frazioni di secondi durante normali
sequenze che nulla hanno a che vedere con il contenuto del messaggio
nascosto (flashing image). Tale
tecnica è ben nota agli psicologi cognitivi che hanno avuto a che fare con
una macchina detta “tachistoscopio”.
Detta macchina dovrebbe poter imprimere nella memoria dei segnali emessi con
una rapidità tale che non vi sia abbastanza tempo per lasciare
un’impronta retinica avvertibile. Parleremo più avanti anche delle
condizioni in cui si è sviluppata una simile tecnologia. Un ulteriore tipo di
messaggi subliminale di tipo visivo si ottiene mimetizzando un segnale
debole (come intensità) in un contesto di segnali dominanti. E’ il
caso di oggetti nascosti o di parole formate non da lettere ma da rilievi di
oggetti o punteggiature su superfici irregolari
Il panorama dei messaggi uditivi è alquanto più variegato ed
affascinante. Vi sono almeno tre tipi di metodologie per subliminare un
messaggio. Il più innovativo e intrigante è il backmasking
(abbreviazione di backword masking process).Consiste nella registrazione del
messaggio su nastro e nel rovesciamento nell’operazione del rimessaggio su
frequenze alte o basse. Il risultato è un suono incomprensibile che
apparentemente non possiede senso. Il backmasking è la tecnica più
utilizzata da musicisti aderenti ad un certo tipo di filosofia o religione e
ne troveremo ampi esempi nella parte dedicata alle manifestazioni
subliminali nell’arte e nello spettacolo. Una
interclassificazione di questa forma di messaggio nascosto parte
dall’analisi semiotica del messaggio stesso. Possiamo avere un tipo il
messaggio rovesciato, che si ottiene inserendo al momento del missaggio una
traccia su cui sia stato in precedenza impressa il testo, e che viene
immessa partendo dalla fine del nastro verso l’inizio, procedendo così a
ritroso. Il risultato è un suono abbastanza inquietante e perfettamente
incomprensibile. Tuttavia è abbastanza facile da individuare proprio in
virtù della tipicità del suono. Abbiamo inoltre un secondo tipo di
messaggio nascosto, estremamente
difficile da individuare: il cosiddetto messaggio bifronte. Consiste nel costruire un testo perfettamente normale, nella
grammatica e nel senso. L’ascolto all’incontrario però rivela un
secondo testo, anch’esso di senso compiuto, dal contenuto differente. Si
tratta di un’opera difficilissima, come detto da trovare, ma ancora più
complicata da codificare in virtù della necessità di far combaciare le
semanticità dei due testi. Un secondo modo è
denominato “sistema del messaggio preconscio” (o preconscious
message), che altro non è la registrazione di un messaggio dalla
frequenza talmente alta (ma ciò avviene raramente) o talmente bassa da
riuscire a stento nella percezione-distinzione delle parole che compongono
la frase. Questo sistema viene utilizzato nelle pubblicazioni a scopo
terapeutico che, secondo quanto viene riportato nelle illustrazioni,
dovrebbero guarire dallo stress o stroncare dipendenze nefaste, senza
impegnare l’ascoltatore in sforzi di attenzione o concentrazione. Terzo ed ultimo modo, il messaggio a velocità modificata o
variabile. Come si intuisce, le parole sono riprodotte ad una velocità
alterata che secondo le intenzioni dovrebbe produrre o un farfuglìo
incomprensibile oppure un insieme di suoni strascicati ed esasperanti. Da
notare che tutti e tre i sistemi possono essere usati in combinazione fra
loro. Un’ultima annotazione. Poiché l’impiego di messaggi subliminali
avviene in gran parte nel mondo della musica rock, un ulteriore accorgimento
per meglio mascherare e rendere introvabile un messaggio consiste nel
sovrapporvi un suono di qualche strumento, o comunque mimetizzare detto
suono in un contesto melodico che ne faccia sparire le caratteristiche
dominanti. Sui messaggi sonori
va detto questo. Il risultato di un backmasking, ad esempio, è, il più
delle volte, un’accozzaglia di suoni che a detta di molti si prestano a
svariate interpretazioni. E’ indubbiamente vero che ognuno vede o sente
quel che vuol vedere o sentire
, tuttavia, in alcuni backmaskings, la garanzia di non casualità è data
dalla correttezza grammaticale di alcune frasi che si rivelano
nell’ascolto all’indietro.
Le regole che si riconoscono non sono certo opinabili interpretazioni. Più
incerto si fa il confine fra casualità ed intenzionalità quando il
contenuto rivela una singola parola. Ecco perché si ritiene necessaria la
presenza nell’ambito dell’organo giudicante di una competenza di tipo
semiotico.
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